Marco Casagrande ha partecipato al “Progetto Aemilia Ars” dal titolo La Tradizione Manifatturiera di Aemilia Ars: Tecnologia, Arte, Design, Impresa, che si è svolto tra Aprile e Maggio 2015 con un programma di Conferenze e Project Work.
Per il “Progetto Aemilia Ars”, Marco ha partecipato a 2 Conferenze ed ha creato 5 Gioielli (e una Parure). Partendo da un disegno di Achille Casanova del 1902 (in Aemilia Ars, Art & Crafts 1898-1903 a Bologna) ha realizzato una Spilla in argento con gli Ireos di quarzo citrino ravvivati da una sottile doratura a missione sotto i fiori. Ha poi scomposto il disegno ricavandone altri 4 ciondoli. Dal fogliame ondulato (ramage) ha tratto 2 Ciondoli in Argento con l’aggiunta di un Rubino Cabouchon e di un Corindone rosso stellato. Dal fogliame degli Ireos ha tratto un altro Ciondolo in Argento con l’aggiunta di uno Smeraldo Cabouchon. Successivamente ha creato anche un paio di orecchini, ottenendo una Parure. Con le Onde ha invece crato un Ciondolo in Argento con fondo in lapislazzuli, ottenendo un bellissimo paesaggio marino. Per Info info@casagrande-tigrino.it
La Società Aemilia Ars sorse nel 1898, col proposito di creare un rinnovamento nel campo delle arti applicate, con concetti simili a quelli di analoghe imprese straniere che ebbero però altri esiti e seguiti. Ideatore dell’impresa Alfonso Rubbiani, che vi portò l’osservazione attenta e lo studio dell’arte medievale come atteggiamento di base nel quale s’innestava l’attingere alle forme della natura, agli ornati vegetali anche con eleganti figurazioni zoomorfe, elementi questi di schietta derivazione liberty; sempre però visti più come un recupero di antiche forme espressive preesistenti, che non come nuove sperimentazioni nel campo dell’arte. Queste sue concezioni, con componenti di fondo preraffaellite ed influssi goticizzanti, soprattutto per quel che riguarda l’architettura e le arti applicate, avranno un’influenza non trascurabile sul clima culturale bolognese e in particolare su artisti come Achille Casanova, Alfredo Tartarini, Giuseppe Romagnoli, che lo coadiuvarono nella attività artistica dell’Aemilia Ars. Grande successo ottenne la sala allestita dall’Aemilia Ars per l’Esposizione Internazionale di Torino del 1902.
IL CICLO DI CONFERENZE A CUI HA PARTECIPATO ANCHE MARCO
Per l’Evento Aemilia Ars di Lunedì 18 Maggio 2015, tenutosi nel Palazzo Comunale di Bologna, Sala Farnese, Marco ha parlato di una antica toppa della serratura, che si trova in Vicolo Ranocchi e dalla cui particolare forma, a Testa di Leone (una sorta di Gargoyle), tempo fa aveva ricavato un Anello d’Oro e un paio di Orecchini con pendenti in Opale del Guatemala. L’Aemilia Ars che ritorna, cambia forma, uso, destinazione. Ispirazione fra passato e futuro. Nella foto sottostante un momento dello studio 3D di Marco.
In occasione dell’Evento Aemilia Ars (ISA Topic 2015. La Tradizione Manifatturiera di Aemilia Ars: Tecnologia, Arte, Design, Impresa. La produzione di gioielli della Società Aemilia Ars.. Il culto del Bello. Tradizione e ricerca stilistica nel settore gioielleria della Società AEmilia Ars), Sabato 23 2015 al Museo della Tappezzeria “Vittorio Zironi” di Bologna, Marco ha portato una sua personale simulazione computerizzata del gioiello di Santa Cecilia creato alla fine dell’800 da Angelo Raffaele Marchi, Orafo in Bologna, che ora si trova al British Museum. Il Gioiello ha una storia interessante perchè il Marchi per realizzarlo si ispirò al gioiello che Santa Cecilia indossa in un quadro di Raffaello (L’Estasi di Santa Cecilia, 1514), dipinto per una nobildonna bolognese ed ora in Pinacoteca. Marco ha confrontato il suo Studio con le informazioni contenute in un Manuale Hoepli del 1889, mescolando nel suo intervento metodologie moderne e tecniche di un tempo, creando una sorta di continuità tra passato e futuro. A fine conferenza Marco ha ringraziato Judy Rudoe, la responsabile dei gioielli dell’800 e del 900 del British Museum, che gli ha mandato le foto del gioiello da lati non conosciuti e Sergio Petronilli, il suo Professore di Informatica (Protocenter Enea), che gli ha inseganto a usare il software Rhino per fare i disegni e le dimostrazioni.
In collaborazione con:
Francesca Ghiggini, Museo della Tappezzeria
Carla Bernardini, Comune di Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
La foto è stata scattata da Giampaolo Campana
Questo è il Dipinto di Raffaello dal quale è stato tratto il Gioiello riprodotto dal Marchi.Questo è invece il gioiello che ora si trova al British Museum.